Adolfo Wildt
(1868 – 1931)
Un Rosario MCMXV
Gesso con doratura nella treccia
h.cm. 37,3 su base originale in legno h.cm. 2
1915 – 1917
Firmato sulla spalla, dietro a sinistra A.WILDT
Provenienza: Eredi Marangoni, già collezione Guido Marangoni
Perizia: Paola Mola in data 25 giugno 2010
‘All’inizio della guerra, quando la scarsità delle commissioni e degli impegni esterni lasciava tempo allo studio e alla concentrazione, Wildt avvia con il Rosario, quella ricerca di una nuova sintesi linguistica che giungerà alla fine del conflitto all’intensità compositiva di Maria dà luce ai pargoli cristiani. L’inclinazione della testa era ancora quella del Prigione da poco terminato, e gli occhi riprendevano quelli a globo dell’Uomo antico, con le sopracciglia come cuciture, ma il titanismo delle masse in lotta andava ora ad acquietarsi nella rassegnazione d’una malinconia inguaribile.
Si raccoglievano nell’opera le figure a contorno dei suoi stessi disegni, i piani tersi di Minne, il dolore di Munch, le ondulazioni di Klimt, il bianco e oro della Fanciulla piena d’amore di Martini (presentata in gesso nel ’13 a Venezia), i lamenti delle Addolorate, quel Quattrocento che allora si chiamava “primitivo”, l’Angelico e Filippo Lippi, i lunghi colli del gotico e di Modigliani: ma tutto confluiva in una forma tanto composta e depurata da perdere all’interno qualunque citazione.
Iniziato nel 1915 come busto più ampio, il Rosario fu ridotto, probabilmente nel 1917, fino alla leggerezza
della spalla sottile e di quel dietro totalmente astratto.’
Paola Mola, giugno 2010
‘E basterà quest’opera – alla quale Wildt assegnava un ruolo ben rappresentativo nell’evoluzione del suo disegno d’artista – a creare la fama di uno scultore!’
Guido Marangoni, ‘Adolfo Wildt’ – ‘Cultura Moderna’, maggio 1931, p.262
‘…E questa testa assai bene tagliata con la squisita gracilità del lungo collo liliale e delle spalle, con l’espressione di intensità dolorosa, con la modellatura tormentata insieme e sintetica…’
Margherita Sarfatti, ‘Gli Avvenimenti’, 21 ottobre 1917
Crediti fotografici: Marilena Anzani
Di Adolfo Wildt vedi anche: Luminaria e Il Prigione